I cinque incontri tenuti tra luglio e agosto tra il Rugby Colorno e il Centro Diurno Ortica (della Coop.va La Quercia) si sono conclusi con la visita da parte degli ospiti della Cooperativa Sociale reggiana a Sorbolo, durante una seduta di allenamento dell’HBS Colorno.
La scorsa settimana al Centro Sportivo di Sorbolo Mezzani (PR), la base di allenamento degli atleti dell’HBS Colorno, sono stati i ragazzi del Centro Diurno ad affrontare la trasferta per assistere direttamente da bordo campo a un vero allenamento di una squadra di rugby di Serie A Elite. Al termine della sessione sono stati proprio gli allenatori e i preparatori atletici dell’HBS Colorno ad accogliere gli ospiti de “La Quercia” che hanno avuto modo di conoscere dal vivo gli atleti.
Immancabile la foto sotto i pali da rugby, come a sigillare questa sinergia che ha in programma di proseguire anche nei prossimi mesi.
“L’attività è stata apprezzata dai ragazzi e dalle ragazze del Centro, indipendentemente dall’età, fin dalla prima lezione. La partecipazione nella prima parte teorica è sempre stata vivace e accolta con empatia dagli istruttori e dalle istruttrici di turno. La parte pratica è stata strutturata in maniera divertente, ogni volta diversa e attenta alle esigenze di tutti”.
“Divertimento è la parola principale che viene in mente pensando al mercoledì mattina”, ha dichiarato Giulia Gazzotti, coordinatrice della Struttura terapeutica della Cooperativa Sociale “La Quercia”, Cooperativa che da quarant’anni svolge attività terapeutico-educative a sostegno di persone che si trovano in situazioni di fragilità.
Alla domanda com’è stato vedere un allenamento dal vivo della prima squadra, Giulia ha risposto: “Per tutti è stata la prima volta. Hanno colpito le postazioni degli analisti col drone e soprattutto i rituali di fine allenamento. Al momento dell’incontro con la squadra i ragazzi erano molto eccitati ma anche in soggezione. A molti l’esperienza visiva della squadra ha fatto tornar voglia di fare sport!”
“Dai prossimi incontri mi aspetto sicuramente di stare all’aria aperta, continuando ad imparare divertendosi. Sarà necessario ripassare le regole e i valori che il rugby esprime, avanzando nella comprensione delle fasi di gioco. I ragazzi e le ragazze soffrono un po’ di stanchezza e fatica nella parte pratica, anche se gli operatori li vedono reggere meglio che in altre attività e soprattutto trarne grande giovamento e serenità per tutto il resto della giornata. Sarebbe bello fare una partita finale con tutte le regole imparate”, ha concluso Francesco Lusoli, educatore e operatore del Centro.